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Top 5 “Maradona” della musica

Chi era Maradona? Il calciatore più grande di sempre. Un’icona dello sport e della nazione che riuscì a portare sul tetto del mondo quell’estate dell’86. Un uomo debole e pieno di difetti, caduto sotto al peso delle proprie responsabilità.

Genio e sregolatezza, come direbbero quelli bravi. E nella musica, c’è mai stato qualcuno che anche solo da lontano ha viaggiato secondo quest’orbita contraddittoria? Ecco i 5 “Maradona” della musica.

5 – Syd Barrett

Partiamo subito con una doverosa premessa: con i 5 ”Maradona” della musica intendiamo quegli artisti che nella loro carriera hanno sia toccato le nuvole del paradiso che le fiamme degli inferi. Indiscutibili talenti musicali che purtroppo colorano l’immaginario collettivo anche con le loro controversie personali.

Esattamente come Diego, che dava del tu al pallone mentre fuori dal rettangolo di gioco continuava ad inciampare fragorosamente.

Ed esattamente come Syd Barrett, visionario cantante e chitarrista dei Pink Floyd che cadde all’apice del successo a causa della sua dipendenza dall’LSD, un vizio che ancora oggi lede la sua immagine. Gli acidi e la sua fragilità psichica lo convinsero infatti ad abbandonare il gruppo dal lui fondato nel 1968, prima di un’indolente vita passata nell’anonimato fino al decesso nel 2006.

Leggendario, nel bene e nel male. Proprio come Maradona.

 

4 – Eminem

Per Diego ci furono gli anni al Napoli e i due scudetti che riuscì a strappare alle potenze calcistiche del Nord, vera e propria redenzione per una città in quegli anni bistrattata e incompresa. Per Marshall Mathers (Eminem per gli amici) invece ci fu l’inizio del millennio ed una fama mondiale ottenuta grazie alle pubblicazioni di The Marshall Mathers LP e The Eminem Show, album che lo elevarono a icona rap.

Un successo conquistato a suon di barre e dissing senza ritegno nei confronti dell’intero star system americano, nonostante un palcoscenico hip pop che mai aveva acceso riflettori così luminosi su un rapper bianco: molti infatti gli artisti che specularono sulla popolarità di Marshall, secondo loro aiutata dal colore della sua pelle.

A seguire le accuse di misoginia e razzismo nei suoi confronti, insinuazioni che nacquero parallelamente ad alcuni dei suoi testi più controversi. Se l’attitudine è quella rabbiosa e furente di un ragazzo bianco che ha dovuto lottare per farcela in un mondo che apparentemente non era suo, non bisogna però dimenticarsi che una volta raggiunto il successo e milioni di orecchie si assume sistematicamente una responsabilità sociale per ciò che si dice e ciò che si fa.

Resta a noi decidere il messaggio da voler condividere.

 

3 – Jim Morrison

Del frontman dei The Doors ve ne abbiamo parlato anche qui, infelicemente accomunato ad altri grandi della musica recente per la loro prematura scomparsa.

In questo caso, The Lizard King rientra ne i 5 “Maradona” della musica per l’enorme influenza che la sua persona riuscì a trasmettere a tutti i suoi fan, una vera e propria seduzione che dopo la sua morte divenne culto: la sua tomba di Père-Lachaise a Parigi dal 1971 è meta di pellegrinaggio e saluti devoti, esattamente come il cimitero di Bella Vista dove ora riposa Diego.

Un fascino condiviso nato dal talento e dall’innovazione che entrambi riuscirono rispettivamente a portare alla loro arte, ma anche un declino fisico e mentale causato dalle loro dipendenze. Segno che anche il più idolatrato degli uomini è sempre accompagnato dai suoi demoni.

 

2 – Britney Spears

Se il paragone può sembrarvi azzardato, vi rinfreschiamo la memoria: per tutti gli anni ’00 Britney Spears è stata indubbiamente la cantante più influente e seguita del panorama musicale, una vera e propria Princess of Pop capace di milioni di vendite e decine di record. Un apice che ricorda tanto quello del nostro Diego.

La fama e il successo dei due andarono infatti a braccetto con la grande difficoltà che entrambi ebbero nel gestire quest’enorme popolarità. Non va dimenticato che Maradona fu vicinissimo agli ambienti malavitosi argentini e napoletani, un’ombra meschina che ha fatto parte del Diego uomo e che sarebbe sbagliato confondere con i seppur intoccabili pregi calcistici. Un rapporto malsano con la sua notorietà e con ciò che comportava: attenzioni, interessi, profitti.

Per questo in un certo senso Britney è molto simile a Diego, caduta nella trappola dello star system: la cantante non fu in grado di affrontare la fama e le sue delicate conseguenze, arrendendosi all’abuso di alcol e sostanze stupefacenti. Tristemente noto l’episodio in cui una delirante Spears, da poco uscita da una clinica di riabilitazione, si rade la testa in un parrucchiere di Hollywood, prima di un rehab che l’ha fortunatamente allontana da queste crisi.

Assieme tormentati dal loro stesso talento.

 

1 – Michael Jackson

Ricapitoliamo. L’identikit Maradonesco risponde a pochi ma ben precisi parametri: il culto e la devozione di milioni di persone plasmato dal proprio talento, il riscatto personale di una figura che si è salvata da un’altrimenti condizione sociale ben poco favorevole e, infine, le debolezze e i difetti che hanno contraddistinto tutto ciò che era lontano dalla propria arte. A noi viene in mente solo Michael Jackson.

Il Re del Pop è infatti al vertice della nostra i 5 “Maradona” della musica proprio perché, come Diego, fu il più grande in quello che gli riusciva meglio. Nel 1964, a cinque anni, venne inserito non senza pressione dal padre nella band di famiglia, quei Jackson 5 che pubblicarono successi come ABC  e I Want You Back e che furono trampolino di lancio per la sua carriera da solista.

Per Maradona fu il Napoli Scuola Calcio, per MJ la Motown di Detroit, la casa discografica che lo proiettò al successo. Inutile raccontarvi delle sue Hit e dell’influenza magnetica che si riflette tutt’ora nel mondo pop e non solo. Siamo certi sappiate già tutto.

Come anche probabilmente sapete degli scandali che lo coinvolsero prima nel 1993 e poi nel 2003, occasioni in cui fu imputato di molestie sessuali su minori. Nessuno conosce davvero la realtà, nonostante entrambi i processi ebbero come risultato l’assoluzione di Michael e la caduta di tutte le accuse.  E sebbene una controversia del genere rimane per forza impressa nella memoria collettiva, a noi piace pensare che davvero MJ fosse solo una persona ambigua, forse sola, sicuramente umana.

Due grandi icone, fenomeni nel loro settore di riferimento. Immense star sopra al loro palcoscenico di competenza e allo stesso tempo piccoli uomini quando si ritrovavano lontano dai riflettori.

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