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BLANCO fuori ogni categoria: un artista da scoprire nelle Notti in bianco

Sembra siano passate ere da quando Tha Supreme veniva incoronato enfant prodige della nostra musica, unico salvatore di un suono, leggittimatore di un genere quasi demoniaco agli occhi delle nonne. Poi X Factor, Marracash, la totale affermazione del rap degli ultimi anni con la conquista delle radio (Persona ne è stato la prova provata): e ora?

Che 23 6451 e Persona abbiano costruito un nuovo parametro di qualità è ormai sotto gli occhi di tutti, oltre che stabilendo nuovi criteri per considerare qualcosa “originale”.

In questo panorama scopro BLANCO. Tardi, oggettivamente, col primo singolo uscito a giugno (Belladonna) e l’ultimo di tre uscito a ottobre (Ladro di fiori), ma resta comunque un’esperienza folgorante.

Chi è BLANCO

Risponde al nome di Riccardo. Bresciano. 2003. Lui e la sua musica sono il frutto del frenetico fermento degli ultimi anni, che ha letteralmente scosso dalle fondamenta il panorama musicale italiano. E da questa scena lui ha preso tutto: c’è tanto del nostro hip hop, introspettivo e ricercato, oltre a suoni decisamente originali con delle produzioni davvero di livello.

Ma non solo

Se consideriamo l’ultimo singolo, Ladro di Fiori, può venire in mente qualche suono dell’ultimo lavoro di The Weekend, che con l’ultimo disco ha sicuramente ampliato raggio d’azione (e d’influenza) a un orizzonte più vasto.

Un ragazzo che si trova a far musica in un contesto di così grande fermento non può che scavare e prendere a piene mani tutto ciò, e nella musica di BLANCO sembra esserci quanto di più interessante è successo negli ultimi anni, o almeno, questo è il mio pensiero dopo un ascolto davvero ossessivo.

Quindi perché parlarne? Perché ascoltarlo?

Faccio sempre un discorso, con amici e conoscenti: figa la roba nuova, ma poi se mi dai un piatto bello picchiato, magari con le chitarrozze, mi sciolgo e mi sento nuovamente quel bimbo rockettaro che impazzisce per i System of a down. Con BLANCO tutto ciò è saltato, o meglio: ha rovesciato il pronostico e, senza bisogno di fare davvero la rockstar nella maniera “più classica”, è diventato la mia rockstar.

BLANCO è per chi, come me, cerca il punk, la rockstar, la fotta, la voglia di spaccare tutto, ma di perdersi anche nella propria testa, magari uscendone anche più impicciati di prima, ma con personalità.

E io ci ho perso la testa, nel suo flow, nei suoi testi e nella sua estetica così fuori dal mondo, da questo mondo musicale, che vuole tutti bellissimi, lindi e pinti, senza imperfezioni: basta guardare il video di Notti in bianco per capire che l’immaginario è tutt’altro…

Non so cosa ha in serbo per noi questo diciassettenne lombardo. Non so se dopo tre singoli in crescendo saprà stupirci ancora. E non so se è giusto avere tutte queste aspettative riguardo a un ragazzo che ancora, su carta, non ha fatto nulla. Ma so due cose:

  • Ho un incredibile bisogno di vederlo dal vivo.
  • Aspetto la sua prossima uscita come poche altre.

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