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Brazzo, il rapper sordo che canta senza sentire la musica

Come avrete ormai capito sono un grande estimatore di tutti coloro che affrontano la propria vita usando come arma principale la DETERMINAZIONE. Non vi è obiettivo che non si possa raggiungere se intrapreso con la giusta dose di costanza e determinazione. A volte la strada è dolorosa. Si passa attraverso umiliazioni, anni di gavetta, momenti di sconforto e periodi in cui pensi di stare perdendo solo tempo. Ma, quando l’obiettivo sarà raggiunto, il sudore versato porterà la soddisfazione ad essere maggiore, quasi liberatoria e accompagnata da un soave senso di pienezza!

Siccome mi serviva un’introduzione, ho scelto di tediarvi con parecchie righe di testo per meglio enfatizzare il concetto, nel quale credo fermamente, che “Volere è potere!”. Questo motto assai rinomato è anche il titolo di uno degli inediti del rapper Brazzo, ragazzo nato sordo che ha scelto di comunicare attraverso uno strumento che lui non può sentire, la musica. Lui stesso, nel testo della canzone, ti chiede: “Non è paranormale che un sordo può cantare?”. Con questa domanda, che può suonare provocatoria, Brazzo ti urla tutta la sua determinazione e la sua voglia di emergere in una società dalla quale si sente poco tutelato e giudicato troppo diverso.

Incuriosito dalla sua storia, ho cominciato a seguirlo più da vicino circa un mese fa e dopo aver visto la sua performance a Italia’s Got Talent ho pensato fosse doveroso scrivere qualcosa su di lui.

Chi è davvero Brazzo

Francesco Brizio è nato a Taranto nel 87′ da genitori sordi. Fino a 5 anni non ha pronunciato una parola. Oggi, dopo 10 anni di logopedia, è bilingue: parla perfettamente, considerando che si affida alle vibrazioni delle proprie corde vocali per discernere l’intensità delle parole emesse, ed è in grado di comunicare attraverso il linguaggio dei segni (LIS). Abbracciando la determinazione come si abbraccia la propria figlia per portarla all’altare, decide di spingersi oltre e imparare a cantare su una base musicale che non può sentire.

La performance

Francesco si presenta sul palco di Italia’s Got Talent, visibilmente emozionato, in compagnia di un’amica che fa da interprete per permettergli di comprendere le domande dei giudici alle quali risponde con la propria voce. Il brano che presenta è proprio Volere è potere. Dopo aver dato il tempo a Matano di dire la sua solita cagata, si parte con la performance. La domanda che mi tormentava in quegli istanti era: come fa a sapere quando deve attaccare? Distogliendo lo sguardo dal palco si vede la sua amica accanto ai giudici che batte le mani a tempo con la base musicale. Come dichiarerà Brazzo al termine dell’esibizione: “lei è il mio metronomo umano!”. Il risultato è strabiliante. Brazzo canta a tempo e mentre lo fa racconta il testo anche attraverso il linguaggio dei segni. Ok non sarà intonatissimo ma lui non sente la sua voce e comunque la dizione e il testo sono veramente stupefacenti. Al termine della performance ci sono quei 4 secondi di silenzio che nella tua mente precedono il frastuono della standing ovation, ma questa volta non succede. Nello stupore generale, Federica Pellegrini sembra sapere perfettamente cosa fare: alza le mani al cielo e fa ruotare ripetutamente i polsi riproducendo l’applauso nella lingua dei segni. Il pubblico la segue a ruota dando vita ad una OVAZIONE MUTA che ti lascia veramente senza parole e ti proietta dentro un’emozione diversa e totalmente unica.

Matano, che difficilmente si dimentica di essere inopportuno, dirà poi che Francesco è l’unico rapper che quando gesticola dice qualcosa di concreto. Ha ragione. Purtroppo l’Italia è uno dei pochi paesi Europei dove la LIS non è ancora stata riconosciuta. In buona parte degli stati Europei, essendo riconosciuta, la insegnano nelle scuole primarie e secondarie ed è sempre presente un interprete per favorire l’integrazione delle persone non udenti.

Brazzo, attraverso il rap, lotta e sogna. Ambasciatore rumoroso di tutti coloro che chiedono semplicemente di avere le stesse opportunità di qualsiasi altra persona. Quotidianamente si scontra con disagi sociali che lo fanno sentire diverso ed emarginato, come l’assenza di interpreti negli ospedali. Francesco, con i suoi occhi creati per sentire, ci guarda e, senza cercare in noi alcuna tenerezza, ci dice: “sono sordo mica scemo!”

Concludo con la speranza che, in qualche modo, questo articolo possa raggiungere gli occhi di Brazzo permettendomi di ringraziarlo perchè mi insegna a non dare nulla per scontato. Nemmeno il fatto che posso ascoltare musica tutti i giorni distinguendo note e strumenti. Ma soprattutto mi incoraggia a non smettere di sognare perchè.. volere è potere! Grazie!

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