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Caramel Sons, una nuova indie band nel cuore di Parigi

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Caramel Sons: dietro un dolcissimo nome si nascondono Matthias Wagner e Abhishek Joshi, giovani fondatori di un progetto acoustic indie nato a Parigi nel 2017.

Questo articolo nasce da un’intervista che Matthias e Abhishek mi hanno gentilmente concesso, un pomeriggio di giugno, nel monolocale parigino di Abhishek nel cuore della Butte-aux-cailles. Seguo il loro progetto da diversi mesi e dal primo istante non ho avuto dubbi: la loro musica merita di essere raccontata. 

La storia del nome

Abhishek e Matthias definiscono la loro musica dolce e rilassante. Per questo motivo scelgono di chiamarsi Caramel Sons, per la dolcezza e la sensazione di pace che vogliono trasmettere.

Another funny fact:  tentano di creare un gioco di parole tra l’inglese “sons” (figli) e il francese “sons (suoni). I loro suoni intendono essere dolci e avvolgenti, proprio come il caramello. E il nome della band rende perfettamente l’idea.

La nascita dei Caramel Sons e l’esordio a Parigi

I Caramel Sons si sono incontrati nel 2017 alla Cité Universitaire di Parigi, durante la celebrazione del coloratissimo Holi festival. Abhishek si trovava nella capitale francese per studiare Management, Matthias per un dottorato in Biochimica all’Istituto Pasteur. Parlando del più e del meno, i due scoprono di avere in comune la passione per la musica e il songwriting e iniziano a incontrarsi per delle jam sessions. Una bella storia d’amicizia in salsa expat nata, come spesso succede, da una casualità fortuita.

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Abhishek già scriveva canzoni da tempo, senza averle tuttavia mai pubblicate. Il talento tecnico ed esecutivo di Matthias interviene poi a dare una melodia alle liriche di Abhishek. Così, a pochi mesi dal loro incontro, i futuri Caramel Sons iniziano a registrare i loro primi brani. Questi culmineranno, nell’aprile 2018, in Gentilly, il loro primo LP registrato nel loro Sugar Roof Studio e che tuttora i due definiscono come “un tentativo, un divertimento, un esercizio ludico”. Un divertimento che funziona molto bene, perché dà ufficialmente vita a un vero e proprio progetto musicale.

Per realizzarlo, i Caramel Sons non si sono ispirati a un solo artista in particolare. Secondo Abhishek, uno dei musicisti che più si avvicina al loro stile è il canadese Mac DeMarco, mentre la loro massima ispirazione è stata, sorprendentemente, la musica Bollywood degli anni ’50! Questa non ha nulla a che vedere con quella dei giorni nostri, e i Caramel Sons le rendono tra l’altro omaggio con un’apposita compilation Spotify dal titolo Caramel Juice.

Da Gentilly a Pondercherry

Dopo Gentilly, i Caramel Sons continuano a crescere artisticamente a Parigi. Decidono di pretendere qualcosa in più dalla loro musica, puntando a un prodotto di qualità superiore. E il risultato è notevole. 

Pondercherry, pubblicato a novembre 2019, include quattro brani che, come dichiarato da Abhishek e Matthias, stanno bene “da soli” e non avrebbero avuto lo stesso effetto in un full album.

I brani di Pondercherry sono intensi e significativi e con delle liriche di grande impatto. I Caramel Sons non si definiscono artisti impegnati ma intendono comunque lanciare dei messaggi forti tramite le loro canzoni, che facciano riflettere e risvegliare le coscienze.

Tale concetto è molto chiaro nel bellissimo brano Anyhow, il mio preferito dei Caramel Sons e che più di qualsiasi altro valorizza la voce pulita di Abhishek.

Anyhow è una critica pungente e a tratti sarcastica al mondo moderno, che sembra voler fare la rivoluzione scrivendo sterili commenti sui social network. Il testo di Abhishek critica severamente una società sommersa dalla tecnologia: nessuno è contento, tutti vorrebbero cambiare le cose ma lo fanno passivamente, spulciando le bacheche di Facebook e senza nessuna azione concreta.

Emblematico il refrain di Anyhowcarico di sarcasmo e rassegnazione nei confronti di una società che forse non cambierà mai:

Let’s get to sleep cause we need to check our phones in the morning
And continue the revolution, we’ll soon be winning
Well otherwise what else to do of this morning sun
In the evening it sets down anyway

Anno 2020: il primo album coming soon

Nonostante la recente produzione di PondercherryAbhishek e Matthias già lavorano attivamente, da tempo, al loro primo vero album. “Finora abbiamo giocato con la musica, ci siamo divertiti” hanno detto, “ma adesso è il momento di fare sul serio”.

Spoiler alert: il nuovo disco sarà ricco di novità, sperimentazioni e nuove scelte stilistiche. Imprescindibile sarà la collaborazione con altri artisti, che i Caramel Sons organizzano da sempre nonostante restino in origine un acoustic duo. Come dichiarato da Matthias, la musica non deve seguire regole rigide come la chimica, bensì essere aperta a mille possibili soluzioni e altrettanti inaspettati risultati. Decisamente un bel parallelismo.

I Caramel Sons vogliono rischiare, farsi conoscere, suonare di più dal vivo. Sempre restando con i piedi ben piantati a terra. Caramel Sons è un progetto in cui credono fermamente e per il quale lavorano con costanza. Nonostante le loro vite impegnative, Abhishek e Matthias trovano sempre tempo per la musica, ci lavorano anche di notte se necessario, rinunciando alla movida parigina pur di conciliare impegni musicali e professionali. Tutto questo a soli 26 anni.

Una sorta di eat music sleep, repeat.  Come ha detto Matthias: “Se non lavoro in laboratorio, faccio musica; se non faccio musica, lavoro; quando non faccio nessuno dei due, dormo, ammesso che ne abbia il tempo!”

Prima o poi Matthias dovrà tornare in Germania, Abhishek in India; cosa ne sarà a quel punto dei Caramel Sons? I due giovani artisti non hanno dubbi: ci saranno delle pause, ognuno prenderà la propria strada, ma il loro progetto non finirà a Parigi. La distanza fisica non sarà una scusa per perdersi e smettere di fare musica.

Le loro vite, come quelle di tutti gli expat, potrebbero scegliere nuovi percorsi. I Caramel Sons  però continueranno a esistere e, spero vivamente, a essere ricordati per molto tempo.

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