È arrivato Milano 7, il disco d’esordio di Nicolaj Serjotti, nuova leva de La Tempesta dischi che col suo consciuos rap si mette totalmente a nudo.
Dopo i tre singoli visti nei mesi scorsi – Ottobre, Scarabocchi e Latitudine – l’artista di Milano 7 cala l’asso e decide di regalarci tutto l’insieme della sua narrazione, per raccontare, in nove brani, le difficoltà di un giovane nella sua quotidianità.
Salta subito all’occhio (o all’orecchio?) il fatto che Nicolaj Serjotti se ne sbatta di ostentare macchine o gioielli: Milano 7 è un disco catartico per l’artista, che si apre a sé stesso e all’ascoltatore per ritrovare la propria pace.
È per questo che il primo ascolto suona un po’ ostico. Nonostante un album francamente breve, l’esordio di Nicolaj Serjotti è l’impatto con un camion in corsa: non è facile scontrarsi con tanta sostanza, soprattutto in questi tempi di attenzione scarsa e spesso mal direzionata. E forse, in questo, la brevità lo ripaga, dimostrando che mezzora è più che sufficiente, anzi, l’ideale, per portare in giro per la propria Milano 7 l’ascoltatore senza destabilizzarlo.
Ad impreziosire il tutto, un featuring in Ottobre con un altro artista che in La Tempesta ha intrigato e non poco: torna così a farsi sentire Generic Animal, con il suo caratteristico mood e carattere, emotivo, ma graffiante.
Un disco interessante, introspettivo, mai banale e certo di prospettiva, che lascia intendere che Nicolaj Serjotti ha qualcosa da raccontare e che la sua Milano 7 è solo il punto di partenza.
L’artista
Nicolaj Serjotti ha 22 anni e viene da Milano 7. È proprio in quel di Milano che nasce, cresce e matura artisticamente, soprattutto grazie all’amicizia con Wuf, produttore – assieme a Fight Pausa – della veste armonica del disco, in un percorso partito sui banchi di scuola nella provincia milanese. È con Wuf che rilascia un primo EP nel 2018, apripista per l’arrivo di Milano 7, uscito il 27 novembre per La Tempesta assieme a Virgin.