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Et Voilà il nuovo singolo di Federica Losi, inno alla leggerezza

Il 12 febbraio la cantante pop soul Federica Losi ci ha rallegrati con Voilà, il suo nuovo singolo.

Federica Losi è una cantante, cantautrice e compositrice genovese di 28 anni. Dopo essersi diplomata in Music Performance presso l’Institute Of Contemporary Music di Londra, ha deciso di tenere la tecnica chiusa in tasca e perseverare sulla strada del soul, che porta a mettere in prima linea l’anima delle parole che scrive.

Voilà

In Voilà di Federica Losi, un viaggio su un treno semi-vuoto e lo sguardo di uno sconosciuto fanno da rampa di lancio per la fantasia. Il brano diventa così un inno alla leggerezza, che se ne frega dei megalomani, dei narcisisti e dell’ansia di non essere abbastanza. Ma soprattutto, si libera dal peso del senso di colpa per volare liberi.

Quindi, il messaggio di Voilà vuole essere più che positivo. Ne sono testimoni il testo e la melodia, allegri e coinvolgenti, che rimangono subito impressi.

Incuriositi e desiderosi di leggerezza, abbiamo deciso di intervistare Federica Losi per scoprire qualcosa in più su di lei e il suo singolo Voilà.

L’intervista

Ciao Federica, per rompere il ghiaccio parlaci un po’ della tua formazione artistica.

Sono principalmente autodidatta, ma ho studiato un paio di anni all’Institute Of Contemporary Music di Londra, dove ho imparato principalmente le basi del canto. Dopodiché, ho ricominciato a suonare dal vivo, che poi è quella che penso sia la gavetta più importante.

Quali sono i tuoi generi musicali preferiti a parte, ovviamente, il soul e il pop?

I miei generi musicali preferiti a parte il pop e il soul sono l’hip hop, il rap, la musica Lo-Fi (anche se probabilmente si parla di soul e di pop). In generale, il cantautorato è una cosa che mi piace sempre molto. In realtà più che a generi vado a pezzi, a canzoni, ma questa credo che sia una cosa che tutti quanti dicano.

Chi sono i tuoi artisti di riferimento?

I miei artisti di riferimento sono sicuramente Mark Ronson, Frank Ocean, Neffa, Lori Neal, Ghemon, H.E.R., Hiatus Kaiyote e Lianne La Havas.

Sappiamo che sei una cantautrice. Scrivi tutti i tuoi testi da sola o in collaborazione con qualcuno?

Scrivo il 99% dei pezzi che pubblico totalmente da sola. In passato, ho collaborato con alcuni autori e credo che sia una cosa molto stimolante da fare e in futuro uscirà un pezzo scritto con un altro autore. Quindi, nonostante il fatto che io scriva praticamente tutto da sola, ogni tanto mi piace collaborare con qualcun altro, soprattutto se è un periodo particolarmente sterile o in cui ho bisogno di un po’ d’ispirazione o di spunti.

Come curi la parte musicale e gli arrangiamenti?

Per la parte musicale e gli arrangiamenti generalmente funziona così: scrivo uno scheletro molto scarno di quello che vorrei che fosse il tono del pezzo (accordi base e qualche piccolo dettaglio).  Dopodiché, passo tutto a Emanuele Carboni (Uele) e Massimo Serra (Massi), che sono i due produttori con i quali collaboro e con i quali ho prodotto Voilà e loro poi si occupano dell’arrangiamento. Ci mettiamo lì, facciamo brainstorming e stiamo ore e ore a parlare di quale dovrebbe essere il sound, di che cosa ci interessa raggiungere, quali sono gli obiettivi del pezzo, qual è il mood, dove vogliamo andare, cosa vogliamo comunicare, ecc.

Voilà Federica Losi

Chi è Federica Losi dopo l’uscita di Voilà? E cosa sarà in futuro?

Credo che questo sia il progetto che più mi rappresenti in assoluto, nel senso che credo che sia l’unione di tutti gli altri progetti. Credo che gli altri progetti fossero delle parti di me, ma molto isolate fra di loro, mentre Voilà è un pezzo che raccoglie un po’ tutti quanti i miei punti di vista e quello che poi voglio anche essere in futuro, ovvero positiva. Mi piacerebbe continuare a fare musica con uno spirito positivo e con un approccio non negativo, assolutamente volto alla “presa bene”. Cosa sarò in futuro? Spero questo. Spero, anzi sono certa, di aver trovato l’equilibrio. Quindi, spero di riuscire a sviluppare al meglio quello che ho iniziato a fare quest’anno.

Voilà è una canzone allegra e leggera. Vuole essere davvero così oppure cela al suo interno qualche significato più profondo?

Si, Voilà è una canzone allegra e leggera, l’ho scritto anche in un post una volta. Ci vogliono dei muscoli molto forti per riuscire a essere così leggeri e a portare questa leggerezza. Perché in realtà è una leggerezza dovuta a un percorso psicologico molto complesso che ho avuto durante gli ultimi anni della mia vita. Sono contenta di aver raggiunto questo stato mentale e spero di riuscire a mantenerlo. Per quanto sia difficile da capire da fuori, perché comunque bisogna anche conoscere il percorso personale di un essere umano, in realtà essere leggeri può anche essere il punto di arrivo e non una partenza vista in maniera ingenua.

Da cosa trai ispirazione per le tue canzoni?

Generalmente mi piace trovare un modo molto semplice e diretto di descrivere delle cose che stanno sotto agli occhi di tutti. Credo che sia così perché mi sono sempre sentita un po’ inosservata, trattata con poca attenzione. Quindi, cerco di dare attenzione alle cose più banali, perché secondo me non lo sono, come possono essere dei gesti quotidiani tipo piegare i maglioni con il tuo fidanzato o la tua fidanzata e cose del genere. Cose molto semplici ma che in realtà racchiudono quello che è tutto lo spirito dell’essere umano. L’intrattenimento molto spesso è volto a esagerare tutti i nostri comportamenti e questo secondo me è anche il motivo per il quale i giovani si annoiano molto in fretta, io per prima. Perciò, sono molto affezionata alle cose semplici e mi piace celebrarle.

Da artista emergente, come stai vivendo questa impossibilità di suonare live e fare date?

L’impossibilità di suonare è agghiacciante perché anche tenersi in forma vocalmente sta diventando piuttosto complesso. Mi sembra di fare un nuovo lavoro, di fare una cosa totalmente diversa da quello che ho voluto fare per tutta la mia vita, ovvero la cantante e la cantautrice. Non vedo l’ora di tornare a suonare. È straziante!

Sei stata NUGS, poi Losi e ora sei Federica Losi. Quale di questi alias ti rappresenta maggiormente?

Sicuramente Federica Losi, solo perché è il mio nome. NUGS era diciamo la versione londinese del progetto e Losi era la versione sintetica e un po’ chimica del progetto. Adesso sono tornata col mio nome e col mio cognome perché nella loro semplicità trovo la conferma di essermi accettata ufficialmente per quella che sono.

Grazie mille per l’intervista e per la tua disponibilità!

Ecco qualche link utile per non perdere nessuna notizia su Federica Losi!

INSTAGRAM https://www.instagram.com/lositvb/

SPOTIFY https://open.spotify.com/artist/5Wf3ROL5BURZ8aoB8MhFc9?si=jW3QFEZ_Q6WFKiq_XACRJw

FACEBOOK https://www.facebook.com/lositvb

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