Oggi ci troviamo di fronte il gruppo con il nome più singolare col quale mi sia mai confrontato. Parliamo di Diplomatico e il Collettivo Ninco Nanco, con il suo album d’esordio Ho visto il mondo.
Siamo molto lontani dal pop da classifica, dalle canzoni essenzialmente sdolcinate, di quel dolciume fine a sé stesso e forse stucchevole. La scrittura in Ho visto il mondo è matura e consapevole, con testi che sanno accompagnare l’ascoltatore nell’orizzonte visto e riportato dai Diplomatico e il Collettivo Ninco Nanco, almeno per la maggior parte dell’ascolto.
La confezione è quella di chi gioca e si diverte, ma ha voglia di farlo con tutta la serietà dei grandi. Ecco allora che si vola, fra suoni mediterranei e blues, passando per sentori di reggae e – quasi – ska.
La cosa interessante è la vastità del registro al quale questi ragazzi ricorrono nel corso di un singolo disco, sia dal punto di vista sonoro che da quello linguistico-tematico. La leggerezza con cui le variazioni tematiche avvengono, rende il tutto ancora più fresco e accattivante: un disco che si sente e si risente immediatamente.
Letteralmente, riusciamo a trovare nello stesso pezzo voli pindarici che uniscono amore e politica senza creare alcun tipo di contrasto, alle volte mostrando come ogni cosa possa essere la faccia diversa di una medaglia dotata di infiniti volti. Penso ad esempio a Venerdì, o alla mia preferita, Il premio di Oscar, autentici esercizi di stile, pronti per essere cantati e ballati sotto qualche palco sulla spiaggia.
Ma ci sono momenti in cui l’atmosfera si fa più intima, e Diplomatico e il Collettivo Ninco Nanco parlano direttamente al cuore in Ho visto il mondo. È il caso di Sophie, forse il vero pezzo d’amore del disco, coda che abbassa i toni dell’intero album, prima del saluto.
Qualche riferimento
Al primo ascolto, in Ho visto il mondo di Diplomatico e il Collettivo Ninco Nanco, scorre in sottofondo tutta una serie di nomi appartenenti alla vecchia scena indie e cantautoriale italiana di qualche anno fa.
Per esempio, difficile ascoltare l’apertura del disco, Radicale, senza pensare ai Marta sui tubi, tanto nella voce che negli arrangiamenti così strutturati e pieni. Oppure, suona lontano l’influsso di un personaggio ormai mitico nella scena italiana come Mannarino in un pezzo come Marie, tutto dolci fiati e sentimenti.
Ma tolto ciò, resta un album estremamente personale, dotato di una peculiarità abbastanza difficile da riscontrare nelle classifiche dei vari servizi di streaming, e forse qui è il segreto della magia dei Diplomatico e il Collettivo Ninco Nanco.
La band
Da due anni assieme sui palchi di tutto lo Stivale, i Diplomatico e il Collettivo Ninco Nanco sono una band che viene dal Veneto, che può vantare già partecipazioni a importanti festival come l’Home Festival o lo Sherwood. In realtà Ho visto il mondo è il secondo lavoro per il gruppo dopo un EP del 2018, È tutto falso.
Siamo decisamente contenti di esserci imbattuti in un lavoro di questo tipo: composito, elaborato, dal suono pieno. Diplomatico e il Collettivo Ninco Nanco sono una piacevole scoperta, una boccata d’aria fresca in un mare di pop e itpop che ha ormai un suono troppo caratterizzato.