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I VINILI DI FLO | Episodio 5: Sweet and Dandy di Toots & the Maytals

Pubblicato dalla casa discografica giamaicana Beverley’s Records nell’anno 1968, il singolo Sweet and Dandy di Toots & the Maytals racconta uno spaccato di vita con potente autenticità.

Articolo in memoria di Toots Hibbert: al terzo mese dalla sua scomparsa a causa del Covid-19, celebriamo il contributo umano e artistico di un eccellente uomo il cui operato ha influenzato il corso della storia della musica. Grazie Toots.

I VINILI DI FLO Episodio 5 – Sweet and Dandy di The Maytals – Radio RoMarti su Vimeo.

Gli artisti

I Toots & the Maytals sono un gruppo chiave della scena reggae formatosi all’inizio degli anni Sessanta. Il trio skarocksteady è composto da Frederick “Toots” Hibbert, Nathaniel “Jerry” Matthias e Henry “Raleigh” Gordon.
Nel 1968 la casa discografica Beverley’s di Lesley Kong pubblica il brano Do the Reggay: con questo titolo, saranno i primi a utilizzare la parola reggae per definire il genere tanto conosciuto nativo della Giamaica. Hibbert spiega che la parola Reggae deriva da Streggae, slang giamaicano per identificare una persona che non ha l’aria di stare troppo bene (“someone who’s not looking so good”). Acquisendo un nome ufficiale questa nuova forma musicale fissa una sua identità riconoscibile e del tutto personale.

Nel 1966 vincono la prima edizione del Jamaican Independence Festival – song competition con il brano Bam Bam; partecipano nuovamente nel 1969 e vincono con Sweet and Dandy e dopo la terza partecipazione e conseguente vittoria nel 1972 con Pomps and Pride Toots esorta con: “Oh Lord, let’s give somebody else a chance” (oh Dio, lasciamo una possibilità a qualcun altro).
Toots racconta che al Festival alcuni artisti si portavano dietro dei bus riempiti di persone che li sostenessero facendo il tifo e applaudendo alle loro performance; ma quando Toots & the Maytals salivano sul palco le persone finivano per applaudire a loro. Questo è un altro indizio che svela il potere del soul nascosto nell’anima del gruppo.

Ecco l’estratto del documentario BBC in cui si parla del Jamaican Festival Song Competition:

La rapida ascesa del gruppo viene interrotta quando Toots Hibbert viene arrestato e incarcerato 18 mesi per possesso di marijuana. L’attività artistica del gruppo – ora ampliatosi con l’aggiunta dei musicisti Jackie Jackson, Hux Brown, Rad Bryan e Paul Douglas – riprende alla grande con il singolo 54-46 That’s My Number (titolo riferito al numero di cella di Hibbert) in cui il musicista racconta la sua esperienza, sostenendo di essere stato incarcerato ingiustamente in quanto rastafariano.

Il produttore discografico Chris Blackwell, fondatore della Island Records, descrive Toots & the Maytals con queste parole:

The Maytals were unlike anything else: sensational, raw and dynamic. Always instantly recognisable is Toots’s powerful, soulful voice which seems to speak viscerally to the listener. One of the great musical gifts of our time. His songs are at the same time stories of everyday life in Jamaica and postcards from another world“.

Ecco uno degli estratti del documentario BBC in cui Chris Blackwell parla di Toots Hibbert:

Un po’ di storia

Sweet and Dandy di Toots & the Maytals è una canzone con delle implicazioni politiche sebbene non rientri nella categoria della musica politicamente impegnata. Questo è reso possibile dal fatto che quando Toots canta racconta delle storie vere. La denuncia della verità, espressa attraverso la forma musicale, ha sempre avuto un impatto molto forte.

Toots racconta, nel documentario della BBC, di come agli albori dell’industria musicale a Kingston gli artisti non conoscessero nulla a proposito di diritti d’autore, copyright, percentuali di guadagno sulle vendite e molti altri fattori che oggi caratterizzano il business che è diventata la musica. Ai tempi si cantava per necessità, un po’ personale – come dice Toots, “I sing cause I have to sing” – e un po’ perché avevano bisogno di incassare soldi (sebbene pochi) velocemente per sostentarsi e affrontare i costi della vita familiare. Proprio di questo parla Sweet and Dandy, che andiamo dunque a scoprire.

Ecco l’estratto del documentario BBC in cui si parla degli albori della musica a Kingston:

Ecco l’estratto di un’intervista in cui Toots parla del business musicale negli anni ’60 e ’70:

Il singolo

Nel 2011 la BBC pubblica un affascinante documentario dal titolo Reggae Got Soul, dedicato a Toots & the Maytals. Artisti dal calibro internazionale come Eric Clapton, Keith Richards, Jimmy Cliff, Bonnie Raitt, Willie Nelson, Marcia Griffiths e Paolo Nutini esprimono ammirazione verso uno degli artisti giamaicani più influenti a livello mondiale; raccontando come e perché la musica di Toots Hibbert possa considerarsi come un’opera d’arte sempre attuale dunque immortale.
Attraverso testimonianze intime, rari documenti d’archivio e performances di
Toots nel suo Backyard, il documentario offre una visione ampia e centrata dell’uomo-anima del reggae.

Al minuto 26:00 del documentario si trova una descrizione – che trovo personalmente molto esaustiva – del significato e dell’importanza del singolo Sweet and Dandy: la canzone parla di un uomo che piange nella sua camera da letto il giorno del suo matrimonio. Il ragazzo è spaventato perché ci sono centinaia di invitati vestiti di bianco alla sua festa, tutti venuti per mangiare “la torta di Johnson” e bere la “Cola Wine”. Il ragazzo piange mentre lo zio e la madre gli dicono di rimettersi in piedi e di non comportarsi come se non fosse il giorno del suo matrimonio. Nonostante ciò, il ragazzo dispera perché è povero e sa che non può permettersi di pagare cibo e bevande per tutti; può offrire solo una piccolissima torta e tutti ne vogliono un pezzo.

Ecco l’estratto del documentario BBC in cui si parla di Sweet and Dandy:

Il testo in sé per sé è semplice, se analizzato superficialmente potrebbe apparire anche banale. Ma, come è stato ben provato nel corso della storia, la sfida più difficile per un artista è saper trasmettere un messaggio profondo usando parole molto semplici – perché è sempre nella semplicità che si nascondono i messaggi più profondi. Non servono troppi giochi di parole per arrivare al cuore delle persone; serve verità e autenticità. Sweet and Dandy è una canzone-simbolo di questa filosofia perché Toots attinge alle sue esperienze personali per spiegare, con poche semplici parole, quanto sia dura tenere salde le redini della vita quando si vive nella più miserabile povertà.

L’immortalità del pezzo è indiscussa perché Toots riesce a realizzare uno dei compiti più ardui per un artista: si esprime su un soggetto che arreca dolore ma lo trasmette con una tale maestria che l’ascoltatore lo percepisce in modo gioioso, con un grande sorriso e una frenetica voglia di lasciarsi andare e ballare sulle note della canzone. In questo modo Toots Hibbert crea con Sweet and Dandy una magia senza tempo.

Testo di Sweet and Dandy di Toots & the Maytals

Alright

Etty in the room a cry
Mama say she must wipe her eye
Papa say she no fi foolish
Like she never been to school at all

It is no wonder
It’s a perfect pander
While they were dancing
In that bar room last night

Johnson in the room afret
Uncle say he must hold up him head
Aunty say she no fi foolish
Like a no time fi him wedding day

It is no wonder
It’s a perfect pander
While they were dancing
In that bar room last night

One pound ten for the wedding cake
And plenty bottle of cola wine
All the people them dress up in a white
Fi go eat out Johnson wedding cake

It is no wonder
It’s a perfect pander
While they were dancing
In that bar room last night

Etty in the room a cry
Mama say she must wipe her eye
Papa say she no fi foolish
Like she never been to school at all

It is no wonder
It’s a perfect pander
While they were dancing
In that bar room last night

Johnson in the room afret
Uncle say he must hold up him head
Aunty say she no fi foolish
Like a no time fi him wedding day

It is no wonder
It’s a perfect pander
While they were dancing
In that bar room last night

One pound ten for the wedding cake
And plenty bottle of cola wine
All the people them dress up in a white
Fi go eat out Johnson wedding cake

It is no wonder
It’s a perfect pander
While they were dancing
In that bar room last night

Well, there was sweet and dandy
Sweet and dandy
Sweet and dandy
Sweet and dandy

Sweet and dandy
Sweet and dandy
Sweet and dandy

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