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Il nuovo singolo de I Cani su Soundcloud: Alla fine del sogno

Serviva una pandemia globale per far tornare Niccolò Contessa. La notte fra il 27 e il 28, proprio a fine anno, I Cani tornano dove tutto è cominciato, su Soundcloud, per regalare ai fan l’ultimo singolo, Alla fine del sogno, forse in via definitiva.

Perché il titolo è evocativo, e non sembra essere un caso: Alla fine del sogno de i Cani, anche se è un demo, non sembra assolutamente uno dei figli della mente di Contessa (post-Aurora), ma un ritorno ai suoni delle origini.

Ibrido allora, fra ciò che c’era in quello splendido Esordio e la ricercatezza di Glamour, Alla fine del sogno suona come un testamento spirituale, un parto dopo anni di attesa intervallati solo da Nascosta in piena vista, anch’essa sbucata dal nulla.

Io non sono più niente

Quasi un mantra nella fase più ipnotica del brano, al quale segue un Alla fine del sogno altrettanto ostinato, passivo aggressivo nel demolire orecchie e speranze di chi attendeva un quarto album a costituire una tetralogia definitiva.

Che poi, Alla fine del sogno non è un unicum: in realtà Contessa è da lungo tempo attivissimo come producer e direttore artistico, deus ex machina alle spalle di personaggi che questa scena se la stanno letteralmente divorando. I Cani giungono però da un lungo silenzio, con un brano di post-punk in salsa pop difficilmente digeribile se negli ultimi tempi ci si è abituati ai suoni così stantii post 2018…

Ma magari no

Magari questo pistolotto su I Cani e sulla loro fine – solo apparentemente – certa è totalmente inutile. Seriamente anarchico nel suo approccio alla comunicazione musicale, magari Contessa con Alla fine del sogno vuole mostrarci, più che il suo potere, che un altro modo di produrre, pensare, promuovere è ancora possibile, tornando alle origine e creando più hype del dovuto su una piattaforma sconosciuta al grande pubblico (e agli algoritmi che monetizzano).

C’è comunque quella storia sul profilo di 42 Records, la storica etichetta de I Cani che non la conta giusta. Perché “promuovere” seppur approssimativamente un singolo così fuori dal mainstream, per quanto, moralmente, padre di una scena che ha ormai saturato il mercato?

i cani alla fine del sogno

Alla fine del sogno è meglio di un sogno

Una cosa è certa, ed è molto bella: I Cani generano ancora un grande entusiasmo. Sembra di scrivere di un grande vecchio della musica, uno di quei santoni da Rai 1 in prima serata, ma, a pensarci, dall’esordio della band romana è passato un decennio, mese più, mese meno, e il mercato è fortemente mutato.

Chissà che in un mondo di trap, di cantautori da cameretta, di pop adolescenziale, non possa trovare di nuovo posto un figlio del post-punk, dei cantautori “scaciati” alla Daniel Johnston, magari tornando a dominare le scene come quando incantava nell’incoerenza di Finirà e Non finirà mai, la stessa incoerenza che ha guidato il mio approccio a un brano già così discusso.

Parafrasando un famoso film, I Cani sono morti: lunga vita a I Cani!, outsider nella loro infinita gloria, che saranno in grado, sicuramente, di stupirci ancora.

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