Tre maschere in lattice, sguardi inespressivi, chilometri di tubi in pvc e una tavolozza di colori pasticciati a casaccio. Ecco la formula inaspettatamente fortunata e strampalata di quella caleidoscopica performance act sotto il nome dei Blue Man Group.
Questi tre studenti newyorkesi, annoiati dal grigiore metropolitano, decisero nei tardi ottanta di camuffarsi a mo’ di supereroi e dar vita al Blue Man Group.
Vestendo maschere attillate, blu e glabre, scesero in strada e si mostrarono agli occhi degli yankee. I poteri non erano tele di ragno che schizzavano dai polsi, forze sovrumane o artigli che bucavano le nocche ma una sgangherata e per nulla scostumata commedia situazionista.
Il sense of wonder fu subito apprezzato come tutte le cose inaspettate che scuotono l’attenzione o semplicemente travolgono la sensatio dell’uomo comune che, un attimo prima, stava affondando le fauci in un gommoso hot dog.
Una performance fantasmagorica
La prima volta che li vidi, mi richiamarono subito alla mente quegli strani esseri azzurri che popolavano il pianeta Ygam, La planète sauvage.
E in effetti un po’ alieni lo sono, anzi ci rendono tali. Quello strano linguaggio di colori e immagini che copulano in un unico consesso con suoni percussivi e assenza di parole trasforma in marziani tutti noi.
Un loro spettacolo, dal vivo o sul portatile di casa, ci catapulta in questo mondo immaginifico, puerile, di una stupidità partecipatoria ma anche simbolicamente estraneo a una qualsivoglia inclinazione razionale.
Un network sempre più ampio
Come detto, i Blue Man Group erano in tre all’inizio di questo percorso. Nel corso degli anni, oltre a una sempre più ricca frangia di appassionati, hanno accumulato tuttavia una serie di affiliati che hanno aiutato a diffondere questo obliquo verbo in tutto il globo. Un vero è proprio network che, negli ultimi anni, ha toccato anche il vecchio continente.
Ed eccoci oggi con questa piccola chicca pubblicata sul canale YouTube Tiny Desk Concert della sempre à la page radio statunitense NPR. Dopo aver ospitato IDLES, The Comet is Coming, Tyler The Creator e decine di altri artisti, la National Public Radio non si è lasciata scappare la ghiotta occasione di ascoltarli dal vivo.
In pochi secondi vi sentirete dapprima spaesati, poi incuriositi e a un tratto vi starete scompisciando nell’immaginarvi dentro quel variopinto ballo di gruppo che manco il miglior Cecchetto avrebbe osato.

Bon vivant escapista. Commendevole fricandó di utopie. Indole appocundriaca. Loggionista alticcio.