Uscito il 24 aprile su tutte le piattaforme, il nuovo Album di Bombay è un racconto di vita e un’intima riflessione a mente fredda.
Nei suoni morbidi e misurati, l’artista è molto attento a portarci nella sua Roma, nella sua casa e nella sua quotidianità senza risultare stucchevole o banale. I suoni in gran parte acustici del disco sono l’atmosfera ideale per permettere al cantautore di Monte Sacro di spogliarsi di fronte all’ascoltatore, in un’atmosfera intima e riservata.
All’ascolto
La prima impressione ascoltandolo è proprio quella di entrare in uno spazio privato. Già da ACAB infatti, apertura del disco già uscita come singolo, si accetta di entrare in casa di Bombay come da un vecchio amico, che nel suo Album è pronto ad aggiornarci su quanto gli è successo nell’ultimo periodo. Con un caffè davanti, la chiacchiera col nostro vecchio amico scorre liscia, con la sua voce, grande protagonista fra dolci arpeggi e giri più movimentati.
Pienamente inserito in un contesto itpop, Album di Bombay è l’ennesimo prodotto della scena romana di questi ultimi anni, ma libero da logiche di mercato, frutto della necessità espressiva di un artista. Il vissuto, tanto, messo nel disco da parte del cantante romano, è segno di un bisogno esploso. Magari non sempre preciso nella scrittura, a volte estremamente didascalica, Bombay si specchia nel proprio lavoro, quasi lo si possa vedere seduto a tavola a comporre.
Peculiarità
I nostri bambini ne è probabilmente l’esempio più lampante, oltre che il pezzo che al meglio riassume lo stile e la poetica di un artista che è nel quotidiano che trova ciò di cui cantare. Spesso triste e malinconico, Bombay nel suo Album arriva anche a cantare la speranza di un domani migliore. È così che, fra la felicità di tempi passati e ricordi dolorosi, chiude il disco con un canto dolce e positivo: Il tuo asciugamano, coda dell’album, ci ricorda che al buio segue sempre il giorno.
Dormi, dormi. Domani sarà una bella giornata.
Un disco delicato, a tratti molto dolce, in cui l’introspezione dell’autore gioca un ruolo fondamentale e preponderante. La musica al servizio della parola, dell’anima. Un lavoro da ascoltare nelle giornate in cui il cielo è grigio, magari mentre si cucina, con le luci basse e un bicchiere di vino rosso a portata di mano, sussurrando le parole che Bombay in Album sembra dedicare a noi soli.
L’artista
Bombay, Gabriele, con Album giunge al suo quarto lavoro in studio, ed è il primo realizzato full band, con musicisti in studio, dopo le prime tre fatiche autoprodotte. La sua carriera inizia nel 2015, anno d’uscita del suo primo disco: da quel momento suona un po’ ovunque in Italia, arrivando a calcare palchi anche in situazioni importanti – come il Vulci Music Fest – per passare, da buon romano, per club come Le Mura, ‘Na Cosetta e Wishlist Club.
Speriamo di vederlo suonare dal vivo questo disco molto presto, con la sua attitudine e la sua peculiarità, degna di ogni riguardo per un autore che ha deciso di mettere tanto di sé nella propria arte.