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Maneskin: Sanremo, l’Italia e la polemica sul genere musicale

Sono passati un po’ di giorni dalla 71esima edizione del Festival di Sanremo e ancora oggi mi capita di pensare banalmente alla vittoria dei Maneskin.

Ho deciso di pormi/vi semplici domande per aiutarmi a trovare insieme a chi vorrà leggermi con pazienza (sempre che a qualcuno interessino le mie parole e soprattutto riflettere un attimo sui Maneskin a Sanremo) qualche spunto di riflessione.

Una scelta coraggiosa

Partiamo dal brano. I Maneskin sono stati “originali”? Ma la canzone presentata è bella?

Io credo che siano stati originali, perché hanno portato un brano privo di quelle melodie italiane sentite e risentite, con un bel riff di chitarrona, una voce potente, un ritmo di batteria rock e una bassista donna, proprio come piace a me. Quindi mi sono detto: ma allora non sono l’unico ragazzino che conosce John Paul Jones e Bonham o Ian Paice!

Un mix di talento e stile

Un’altra domanda che mi sono posto: i Maneskin sono talentuosi? Suonano bene?

Da chitarrista alle prime armi e da ascoltatore di musica mi sembra proprio che lo siano.
Istintivi, naturali, carichi e pieni di passione, trasmettono la voglia di fare musica, desiderano emergere. Mi sembrano decisi a seguire una linea artistica ben definita. I ragazzi giovani come me, ma anche più grandi, li “sentono”!!!

Per me suonano bene, sono davvero forti. Il cantante ha una gran voce e la loro attitudine è davvero da rockers maturi; mi sembra che suonino cose abbastanza semplici in questo brano ma lo fanno benissimo e si vede che oltre alla tecnica c’è dello stile.

Quindi rock o non rock?

Ho letto, da qualche parte sul web, che secondo alcuni i Maneskin non sarebbero rock.

Prima di tutto vorrei dire che questa cosa del rock-non rock mi sembra un dibattito inutile. È vero che fa scalpore che a Sanremo non vinca un pezzo “melodico”, tipico italiano, ma (ecco domanda nella domanda): a me interessa che la canzone vincitrice sia rock, pop, jazz, ambient, world, metal? NO! A me interessa che la canzone che vince una gara musicale (avevo sentito canora..!?) sia bella, chi se ne frega del genere!!!

Le persone che dicono su internet che i Maneskin non sono rock lo fanno per sminuire la loro arte, credo. Oppure per gelosia della loro popolarità (chissà), o più semplicemente perché non si riesce ad ammettere che anche una canzone rock e urlata possa essere bella e vincente: ammettere questo è rendersi conto che il festival è cambiato, che l’Italia è cambiata.

A questo punto la domanda sorge spontanea: dobbiamo proprio catalogare ogni band, ogni canzone, ogni espressione artistica in generi?!

Provo a rispondere dicendovi che io sono un fan sfegatato dei Beatles.

Per un momento immaginiamoci di dover catalogare i Fab Four; si sono cimentati in così tanti esperimenti sonori e artistici che è impossibile, e secondo me anche sciocco, dare un nome al loro lavoro. Addirittura definire l’opera dei 4 di Liverpool musica spesso è riduttivo, perché hanno sperimentato tantissimi generi musicali. Se qualcuno di voi che ancora non ha abbandonato la lettura del mio articoletto sa racchiudere in un unico genere l’opera dei Beatles, contattatemi, chiamatemi!

E ora tutti Zitti e buoni

Ritengo, per concludere, che la grande vittoria dei Maneskin a Sanremo sia interessante perché hanno composto suonato e cantato una canzone innovativa per il festival, che vi piaccia o no.

E l’effetto di questa vittoria è ancora più importante: molti giovani faranno musica suonata, ci saranno più ragazze (speriamo!) e ragazzi che andranno nei negozi di strumenti musicali e sceglieranno la loro chitarrona preferita, il loro basso, batteria, tastiera, sax, fagotto… insomma spero che, quando l’Italia rinascerà dopo le ceneri di ‘sto virus, potrò incontrare miei coetanei nei negozi di musica, oltre che (non vedo l’ora) nella mia aula scolastica.

Grazie Maneskin, avanti tutta!

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