A pochi giorni dall’inizio della 71a edizione del Festival di Sanremo, abbiamo deciso di fare quattro chiacchiere con Mauro Iandolo, l’interprete e performer di musica in LIS che lo scorso anno ha incantato il pubblico dell’Ariston, interpretando in lingua dei segni il brano Dov’è portato in gara dalla band Le Vibrazioni.
Nato a Nettuno da genitori non udenti, Mauro cresce all’interno della comunità sorda e impara sin da piccolo a comunicare in lingua dei segni. “Un udente di cultura sorda”: è così che si definisce in un’intervista rilasciata al programma Rai Vieni da Me una settimana dopo la sua performance all’edizione 2020 del Festival, la prima a essere interamente tradotta e trasmessa anche in LIS.
Cosa fa il LIS performer?
Basta dare un’occhiata ai video pubblicati su YouTube da Mauro Iandolo per capirlo: il LIS performer, oltre a essere un interprete di Lingua Italiana dei Segni (LIS), è un vero e proprio artista.
Non vi dirò altro. Scorrete verso il basso per saperne di più!
L’intervista
Abbiamo chiesto a Mauro Iandolo di parlarci un po’ della professione di LIS performer e del suo percorso.
Quando hai iniziato a lavorare come LIS Performer? Com’è nata questa passione per l’interpretazione in LIS delle canzoni?
Tutto è nato quando, in età adolescenziale, andavo con i miei genitori al circolo dei sordi ENS (Ente Nazionale Sordi) di Latina. Nel tragitto da Nettuno a Latina, a farmi compagnia c’era lo stereo della macchina e lì ho iniziato a muovere le mani a ritmo di musica, traducendo i testi delle canzoni.
Solo più tardi, dopo aver intrapreso i corsi LIS e prossimo al corso interpreti, decisi di unire la mia esperienza di danzatore e di attore alla LIS. Da qui nacquero le mie prime performance: Luce, Qualcosa che non c’è e La favola mia.
Come si diventa LIS performer? Bisogna avere requisiti particolari per fare questo mestiere?
Un LIS performer prima di tutto è un interprete di lingua dei segni italiana. Ma oltre a conoscere le tecniche di interpretariato, che si possono acquisire solo seguendo un corso per interpreti, un LIS performer deve avere competenze relative alla musica, danza e teatro.
Immagino che l’interpretazione in LIS delle canzoni sia più complessa rispetto a quella di un discorso standard. Come fai a trasmettere alle persone sorde il suono e il ritmo delle canzoni?
Questa arte nella cultura sorda è chiamata musica visiva e si basa sulla realizzazione di metafore visive del testo di una canzone e della sua musica che l’accompagna rendendo la canzone di un cantante famoso accessibile alla persone sorde.
Dal punto di vista linguistico, la trasposizione del testo di una canzone è un momento complesso. Le canzoni italiane sono rinomate per le loro metafore e queste in LIS devono essere sciolte. Tutto quello che è implicito deve essere reso esplicito ma soprattutto bisogna trovare la giusta chiave linguistico/culturale che faccia comprendere al sordo il messaggio che gli autori del testo vogliono trasmettere e non le sensazioni che noi proviamo ascoltando la canzone.
Ma tradurre il testo non basta, una canzone è composta da parole che vanno a ritmo di musica. Quest’ultima deve essere resa visibile e lo strumento che abbiamo a nostra disposizione è proprio il nostro corpo. Infatti è proprio l’atteggiamento prossemico a fare comprendere la melodia e il ritmo.
L’anno scorso in questo periodo si era conclusa da poco la 70a edizione del Festival di Sanremo, dove hai potuto esibirti sul palco dell’Ariston con Le Vibrazioni. Com’è nata questa collaborazione?
Dopo aver visto il mio video de La differenza tra me e te in LIS su YouTube, fui contattato da Francesco Sarcina e gli altri componenti della band. In questa chiamata ricevetti la proposta di partecipare con loro al Festival di Sanremo.
Ci sono in programma nuove collaborazioni con artisti e/o band?
In programma sono previsti nuovi videoclip di canzoni in LIS di artisti famosi, uno spettacolo teatrale ed altro.
È vero che in Italia la lingua dei segni non è stata ancora ufficialmente riconosciuta?
Purtroppo sì, è vero! In Italia la lingua dei segni non è ancora stata riconosciuta, rimanendo così l’ultimo stato dell’Unione Europea a non averla riconosciuta. Al momento sono state presentate alla camera dei deputati delle proposte di riconoscimento ma purtroppo non hanno avuto buon esito.
Grazie mille Mauro e in bocca al lupo per i tuoi progetti!