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Top 5 canzoni sul calcio

Sabato 20 si è aggiunta una delle ultime tessere al Puzzle “Il ce la faremo ha funzionato davvero”: ora possiamo ricominciare a odiarci per un 65.5 beffardo, a ridare un senso al divano di casa la domenica sera e a condividere sui nostri social i post su Diletta Leotta.

La Serie A Tim è ripartita dopo l’emergenza Covid. Ecco le migliori canzoni italiane sul calcio.

 

5 – 883, La dura legge del gol

Doveroso Spoiler Alert: questo CinqueInCima contiene in sé un’importante aurea nostalgica, non vi biasimeremmo di certo se per caso doveste sentire le ossa più fragili o le rughe sul volto di colpo più profonde.

Una delle migliori canzoni italiane sul calcio è infatti uno dei più grandi successi degli 883 capitanati da Max amarcord Pezzali, brano contenuto nell’omonimo album del 1997 che avremmo tanto voluto sentire live in occasione del trentennale alla carriera del cantante pavese. Ahinoi e ahivoi, occasione rimandata.

Il singolo è una classica ballata pop dalla grande orecchiabilità, ma non per questo scevra di una morale sulle vere amicizie mascherata da catenaccio Mourinhano: nella vita a volte è meglio subire una rete e perdere la partita se questo significa allontanarsi da persone che non hanno mai lottato per la nostra relazione.

 

4 – Ligabue, Una vita da mediano

Dal pop al rock, ma non spostiamoci di tanto. Una vita da mediano risponde anch’esso alla categoria classicone italiano, primo estratto da Miss Mondo e vero e proprio tormentone del 1999.

Con il brano Ligabue vuole rendere omaggio a tutti i numeri 4 del calcio, gli eroi silenziosi da trincea nella grande battaglia sul campo di gioco a cui nessuno consegnerà mai una medaglia all’onore, artefici non di meno dei successi della camerata.

A meno che tu non nasca fuoriclasse, le soddisfazioni nella vita vanno guadagnate con sudore e dedizione, spesso lontano dalle luci dei riflettori. La canzone si erge quindi a inno alla classe operaia. Perché per ogni Ibrahimovic c’è sempre un Nocerino.

 

3 – Calcutta, Hübner

Svecchiamo la lista con uno dei primi esponenti  del recentissimo ItPop.

Edoardo D’Erme non ha bisogno di introduzioni, ma faremo finta che vi siate persi questi ultimi cinque anni aggiornandovi sui suoi album di studio (Forse…, Mainstream e Evergreen sono successi di critica e vendite), sulle sue collaborazioni con alcuni fortissimi della musica italiana (Tiromancino, Elisa e J-Ax su tutti) e sulla sua sviscerata passione per il calcio italiano, concretamente tradotta con alcuni singoli dedicati allo stesso.

Avremmo potuto inserire Frosinone in questo particolare compendio, una delle prime hit a proiettare Calcutta nel *cough Mainstream cough* e che qui solamente citeremo, ma la nostra inoppugnabile scelta alla fine si posa su Hübner, piccola chicca che ci racconta quanto siano umiltà e amore a fare un uomo, alludendo proprio a quel Dario che rinunciò alle lusinghe della Premier League inglese per trasferirsi al Piacenza e stare più vicino alla moglie.

 

2 – Francesco De Gregori, La leva calcistica della classe ‘68

I calci di rigore. Croce e delizia dell’Italia di azzurro vestita e con le scarpette ai piedi, passaggio fondamentale per la formazione di ogni grande campione. O forse no?

Il punto di De Gregori è proprio questo, la bontà di un giocatore non si misura con la sua accuratezza dal dischetto quanto piuttosto dal coraggio che lo portano a calciare il rigore e la forza di prendersi quell’estrema responsabilità. E da qui l’evocativo rimando alla vita fuori dal campo.

Nel brano, contenuto nell’album del 1982 Titanic, l’allegoria calcistica duetta col provino di Nino, un acerbo talento che per battere il fatidico calcio di rigore deve prima battere le sue paure da giovane uomo.

Non c’è sconfitta nel cuore di chi lotta. E poi Grosso nel 2006 l’ha messa proprio lì Campioni del mondo Poo po po po poo Francia culo.

 

1 – Gianna Nannini, Un’estate italiana

Conosciuto ai più come Notti magiche, l’iconico brano del duo Nannini&Bennato si aggiudica la menzione n1 nella lista delle migliori canzoni italiane sul calcio per l’incredibile impatto che ebbe nell’estate del ’90: il featuring, tradotto dall’originale To be number one e riarrangiato per la versione italiana dai due artisti, divenne simbolo dei Campionati Mondiali di Calcio tenutisi proprio in Italia e sigla ufficiale delle trasmissioni televisive RAI dedicate al torneo.

Una classica ballatona dalle sfumature romantiche, brano perfetto trent’anni fa come oggi, che ci accompagna in questa delicata ripresa alla normalità.

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