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Top 5 canzoni per lavorare in campagna

Noi di RRM siamo gente umile. Scriviamo di musica ma solo per diletto, organizziamo eventi ma solo per stare in compagnia, stiliamo dei CinqueInCima ma solo perché SetteAllaVetta suona veramente male. Insomma, scordate colletti bianchi e torri d’avorio, siamo persone semplici con abitudini semplici. Tipo andare dal contadino vicino di casa ogni fine estate far su qualche spicciolo tra uva, pere e un caldo da svenire.

Ecco le migliori canzoni per lavorare in campagna.

 

5 – Eugenio in via di Gioia, Sette Camicie

Partiamo subito mettendo le cose ben in chiaro. Questa lista non ha senso. Chiaramente. Le migliori canzoni per lavorare in campagna non si possono redigere secondo un compendio di criteri specifici. Ma è proprio questo il bello, sfatare l’ordinario e stravolgere ogni possibile quotidianità.

Partiamo allora col contraddire gli Eugenio in via di Gioia, che nella loro Sette Camicie ci insegnano che il dress code ideale per presentarsi a lavoro in piena sanità mentale è, per l’appunto, la camicia.

No. Non in campagna ragazzi.

 

4 – Il Teatro degli Orrori, Lavorare Stanca

Citando Cesare Pavese, Pier Paolo Capovilla & Co. ci ricorda che, che sia la postazione PC di un ufficio o la cassa al supermercato, Lavorare Stanca.

Figuriamoci poi se sei in aperta campagna con 36° all’ombra a raccogliere pere. E a te neanche piacciono le pere.

 

3 – Marvin Gaye, Heard it Through the Grapevine

Nonostante il brano di Marvin Gaye non parli affatto di uva salamino, ancellotta o vendemmia in generale, possiamo tradurre il messaggio I Heard it through the Grapevine (“ho sentito dire che…”) anche nel nostro bucolico contesto contadino: le chiacchierate da vigna a vigna col compagno di raccolta sono una delle poche cose che possono davvero accelerare un’infinita giornata di vendemmia.

 

2 – Sergio Endrigo, Ci Vuole un Fiore

Troppo facile? Ok, forse sì.

 

1 – Alex Britti, La Vasca

Le mani gonfie, automi difettosi che non smettono più di afferrare invisibili grappoli. L’anima a terra, sgonfia, lesa da una fatica che non credevi potesse finire più. La soddisfazione però, la fiera consapevolezza di essere sopravvissuto anche oggi.

E pazienza se domani mattina altro giorno stessa ora stessa merda, l’importante è non pensarci fino al canto del gallo e godersi nel frattempo una meritatissima Vasca.

 

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