In questi convulsi momenti di apprensione, la cosa peggiore da fare è lasciarsi trascinare in basso dalla pochezza di alcuni pensieri che stanno galoppando sulla rete, ricordando che stiamo combattendo contro un virus, non contro un’etnia. Il vademecum ideale per superare questa isteria collettiva è quindi continuare con le nostre quotidiane routine, prevenendo ogni possibile situazione di rischio con raziocinio e sale in zucca: lavarsi spesso e mani, non esporsi a condizioni di scarsa igiene ed eventualmente procurarsi delle mascherine.
E, a proposito di mascherine e del carnevale appena conclusosi, alcuni artisti hanno fatto di questa idea il loro mantra! Ecco i migliori musicisti mascherati.
5 – Deadmou5
Chi l’avrebbe mai detto che il topo più famoso dello zoo Disney sapesse anche scratchare?
Nato Joel Thomas Zimmerman ma diventato Deadmou5, il DJ e produttore discografico ha raggiunto la fama nel 2008, singolarmente in sincrono con la scelta di indossare l’enorme testa di topo che ora lo contraddistingue. La curiosa decisione va imputata a un piccolo incidente ai suoi tempi da programmatore informatico, quando smontando il proprio PC a seguito di un arresto improvviso trovò un topolino morto al suo interno. Da lì il soprannome the dead mouse guy affibbiatogli dagli amici, la spinta perfetta per far partire la valanga. Doverosa menzione tra i migliori musicisti mascherati.
4 – The Residents
Perché limitarsi a una maschera quando puoi creare un intero outfit per il tuo gruppo? Chiedere ai The Residents, rock band sperimentale tra le più bizzarre che potrete mai incontrare: non solo per le loro stramberie d’avanguardia e le performance multimediali, ma anche e soprattutto per la scelta del loro look sul palco.
Immaginate che un corto di David Lynch abbia avuto un figlio col film animato Fantasia, e che questo figlio abbia avuto un altro figlio con Tim Burton. Ecco da dove nascono The Residents, noti per presentarsi al pubblico con frac nero, cilindro e una maschera a forma di bulbo oculare a celarne i volti. Weird AF.
3 – Buckethead
Facciamo un gioco. Se vi diciamo Brian Patrick Carroll, cosa vi viene in mente? Nulla, proprio zero? Non allarmatevi, l’abbiamo scelta difficile. E se vi dicessimo invece Buckethead?
Sì, quel Buckethead, uno dei più prolifici musicisti nel panorama rock nasce all’anagrafe proprio B.P. Carroll, un normalissimo ragazzino californiano che a dodici anni scoprì due cose che gli cambieranno per sempre la vita: un talento cristallino nel suonare la chitarra e un evidente feticismo per le alette di pollo fritte.
La maschera di Buckethead nasce quasi per caso, omaggio a quel Michael Myers capostipite del genere slasher che stava spopolando negli anni ’80 e arricchita infine con un secchiello della catena KFC appoggiato sul capo.
“Andai allo specchio e dissi: “Buckethead: questo è Buckethead”. Fu una cosa così. Da quel momento volli essere sempre così. Mi sembrava che fosse adatto a quello che suonavo. Suono tutta questa roba strana, ma se il mio aspetto è normale, non funziona. Ma se divento questo strano mostro, questo apre la porta a infinite possibilità”.
2 – Slipknot
Altri virtuosi del nascondiamo le nostre identità dietro a delle maschere appena uscite da un film di Wes Craven, gli Slipknot hanno raggiunto il successo grazie al loro nu metal in continua evoluzione, dai tempi di IOWA fino all’ultimo album We Are Not Your Kind. E se il loro talento come musicisti non fosse bastato, il loro look da freak show sicuramente contribuì a lanciarli nel mainstream della scena musicale, una scelta audace se si pensa al tipo di maschere indossate dai membri del gruppo: clown dal sorriso distorto, nasi alla Pinocchio vicini alla liquefazione… insomma, che li si ami o meno, tutti possono riconoscere la band di Corey Taylor.
1 – Daft Punk
Dapprima utilizzate a causa della loro viscerale timidezza, le maschere che il duo francese Guy-Manuel de Homem-Christo&Thomas Bangalter ha adottato nel corso della sua carriera musicale sono col tempo diventate messaggio per i fan stessi, con la speranza che si concentrassero solamente sulla musica e non sui due DJ. Iconici i caschi tanto quanto i loro brani, i Daft Punk hanno saputo conciliare look e stile artistico in un blend di musica elettronica e french house, un marchio di fabbrica che li ha confermati al top sia per successo commerciale che per critica.
“Ci fu un incidente nel nostro studio. Stavamo lavorando con il campionatore e questo, esattamente alle 9:09 del 9 settembre 1999, esplose. Quando riprendemmo conoscenza, ci accorgemmo che eravamo diventati dei robot”.

Nasce nel 1993 con tutte e due le mani, soddisfacendo l’unico requisito per poter scrivere per RRM. Non il blogger di cui avete bisogno ma quello che meritate.