Risultare più seducente con l’aiuto della musica.
Questa a volte può esserti amica, anche in fase di approccio sentimentale.
Ecco un vademecum, semplice e schietto.
Se dico anni ’90, cosa vi viene in mente in ambito musicale?
Penso che la risposta in rigoroso ordine cronologico possa essere pressapoco questa:
Shoogaze, Grunge, Madchester, Brit Pop, Trip Hop, French Touch e potrei continuare ancora, dato il fervente sottobosco musicale partorito in quel decennio.
E se invece vi chiedessi quali sono gli strumenti principe del sodalizio Rock?
Qui scommetto che non vi sarà alcuna esitazione.
Chitarra, basso e batteria.
Su questa sacra triade (per gli avvezzi di terminologia anglofona power-trio) posa la maggior parte del firmamento musicale al pari delle più sgangherate bettole di periferia.
Le risposte, entrambe giuste, vi farebbero meritare un bel discreto in pagella.
Ma si sa, da queste parti si tende a qualcosa di più, non dico l’eccellenza: il primo della classe risulterebbe antipatico, attirerebbe invidia e risulterebbe sconclusionato con le donne.
Quindi per dimostrarsi originale agli amici e mostrare un lato tenebroso agli occhi del gentil sesso, bisogna tendere verso qualcosa di diverso.
Oggi sono in vena di consigli, gratuiti si intende, per ritagliarsi il classico ruolo di bello-ma-dannato della compagnia.
Il Re è nudo
Prima regola: sovvertire i tre santoni intoccabili già menzionati (ut supra).
Non dico farli abdicare brutalmente, qui non si fa scorrere sangue, non si decapita nessuno.
Si sa, il sangue repelle il nostro obiettivo.
Mostrare i muscoli va bene, ma non si accetta una ferocia inaudita.
Usando un po’ di arguzia, urleremo che il Re è nudo e la chitarra, presa sotto tiro, si defilerà con fare regale.
Il Sax baritono fa la voce grossa e da boia vede il suo rango elevarsi.
Il Basso, qui è spogliato di tutto eccetto che di due sole corde, il Mi e il La del registro più basso.

La Batteria, non accusa colpi bassi, anzi si sollazza nell’accompagnare i fraseggi dei nuovi regnanti. Due, perché qui si parla di vera e propria diarchia, entrambi i primi si invischiano in composizioni torbide ed evanescenti, estraniandosi da tutto quello che girava in radio in quegli anni.
Acquisisci credibilità
Hai spergiurato pur di allontanare lo sguardo della tua amata dal bello della classe, ma adesso bisogna che ti rimbocchi le maniche ed inizi a dare dello spessore al tuo personaggio.
O meglio, devi rendere la tua immagine fosca e quasi sofferente.
Attento a calcare la mano, non devi sembrare un’anima in pena, altrimenti le scacci tutte.
Non sei il più bello, quindi devi giocarti le tue carte al meglio: accenditi una sigaretta – quale gesto più cinematografico di questo – e avvolgiti nel mistero.
Leggi l’esistenzialismo tedesco, abbandonati alla brezza di qualche bicchiere di troppo e inclina il capo con fare malinconico, devi sembrare metafisico, quasi dechirichiano.
La tua prima mossa è il disinteresse più assoluto verso tutto e tutti.
Mantieni la calma
Noti qualcosa di nuovo. Voci interessate vogliono carpire qualcosa di più da quella solitudine che ti circonda. Quel tuo essere torvo, essenziale, primitivo rapisce più che il mostrare tutto e subito. Lo stai finalmente capendo, ma non cedere. Come la vendetta anche l’arte di conquistare va… servita fredda.
Riconosci il tuo potenziale
Anche un basso così scarnificato riesce a tirar fuori qualcosa di buono e te ne capaciti.
Il rapporto con quel bruto del sax inizia a “suonar” familiare.
I primi pezzi vengono fuori e ora capisci quanto quel personaggio che tanto volevi costruirti era connaturato, non devi più fare finta. Non bisogna sentirsi inadeguato e nemmeno adattarsi al contesto. Te, sei solo te, e te ne ragguagli.
Vai e colpisci!
Sei sicuro di te. Hai ormai il tuo stile non costruito, ma naturale. È l’ora. Puoi dirigerti dalla più affascinante e chiederle di uscire, magari andare ad ascoltare un concerto.
Lei dice sì, non vedeva l’ora.
La passi a prendere sotto casa, un bacio discreto e via. Vai dritto verso quello scantinato, per un attimo lei si ferma, come timorosa. Te le stringi la mano e la rassicuri. È tua. Ordini un paio di shot da tracannare e due birre da centellinare.
Il sound-check è stato eseguito, ma manca ancora un componente sul palco. Dai un bacio alla tua lei, questa volta esagerato, e corri sul palco. Imbraccia il basso e dai il via ad una danza eterea.
A mia discolpa
Questo ovviamente non vuole essere un formulario d’approccio da prendere sul serio. Ed inoltre non è mia intenzione sminuire con tale sciocchezzuola la levatura del gruppo qui di seguito proposto.
Semplicemente volevo far risaltare una band da me tanto amata, ma che spesso trova solo una lieve risonanza in qualche rivista di critica musicale tanto di nicchia quanto poco letta.
Pertanto, ho imbastito una semplice sceneggiatura, stupidamente adolescenziale per condurvi alla scoperta di qualcosa di oscuro, ma necessario per chiunque voglia conoscere meglio gli anni ’90.

Bon vivant escapista. Commendevole fricandó di utopie. Indole appocundriaca. Loggionista alticcio.