Cosa può fare un artista se non si sente più rappresentato dalla scena musicale di oggi, ma sente un grande bisogno di lasciare comunque il proprio stampo in questa? Potrebbe berci su, come Kamahatma, magari affrontando una svolta musicale del tutto imprevista.
L’11 febbraio infatti il nostro Kamahatma rilascia il suo ultimo singolo, Solo per bere qualcosa, il racconto dissacrante di una serata passata ad interagire con i propri tormenti. Il tutto è confezionato come il miglior folk all’italiana, perché noi dell’itpop siamo un po’ stanchi, ed è giusto trovare una nuova via.
Kamahatma annuncia così un nuovo percorso, fatto di suoni e di emozioni, mai assenti nel suo lavoro, ma ora maggiormente espresse, perché Solo per bere qualcosa è più di un brano, ma la reale ricerca di sé e la voglia di superare anche i momenti cupi.
Così la musica da cameretta evolve, e diventa musica da saloon, da bar, da notti nella campagna piemontese passata a fare un altro brindisi a ciò che non è andato, facendoselo comunque andare bene.
Così, Solo per bere qualcosa, diventa un altro dei manifesti di Kamahatma, un inno alla leggerezza e all’ebbrezza che, di tanto in tanto, sa rimetterci in pace col mondo.
Kamahatma nasce nelle pause caffè di un’azienda chimica, cresce grazie alla monotonia ed esplode in tutti i momenti liberi in cui c’è una chitarra a disposizione. Noi lo seguiamo dall’inizio, e siamo sempre più entusiasti del suo percorso.