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The Chronic (Dr. Dre): il G-Funk diventa mainstream

Considerato uno dei più grandi album hip-hop di sempre, The Chronic di Dr. Dre è l’entrata del G-Funk nel mainstream.

The Chronic è il primo album di Dr. Dre pubblicato nel 1992 dall’etichetta Death Row Records. L’album ha venduto 5,7 milioni di copie, ma non è la vendita di copie che lo rende all time great. Con The Chronic, Dre porta nel mainstream un genere di cui lui stesso aveva costruito i primi pilastri qualche anno prima: il G-Funk (Gangster Funk, sotto genere di Hip-Hop caratteristico nel Sud California, West Coast).

Personalmente The Chronic è l’album che mi ha fatto amare la West-Coast sound. A 30 anni dalla sua uscita, non perde nulla della sua spettacolarità. Una produzione unica che più invecchia e più diventa buona. Un po’ come il Vino.

Kanye West in un’intervista rilasciata al Rolling Stone afferma:

The Chronic è ancora la versione Hip Hop dell’album Songs in The Key Of Life di Stevie Wonder. Un benchmark con il quale misuri il tuo album per capire se sei serio”.

the chronic dr. dre

Andre tocca meticolosamente ogni micro dettaglio di The Chronic. La sequenza è ben studiata e il suono di ogni successiva traccia è progettato in modo che possa dolcemente riprendere il flow di quella precedente.

The Chronic non è la prima occasione dove Dre si siede nel banco mixer, ma è la prima occasione in cui è Masterchef assoluto. Dre scrive, rappa e produce. Ciò che rende l’album ancora più iconico è il lancio di una nuova figura, allora sconosciuta, che diventerà uno dei volti più caratteristici nello scenario rap degli anni ’90: Snoop D-O double G.

Il G-Funk come Lifestyle

Una piccola parentesi è doverosa. Il G-Funk non è una tendenza occasionale qualsiasi, ma una vera e propria sottocultura che caratterizzerà tutti gli anni ’90 con suoni e groove ben riconoscibili.

Il marchio di fabbrica di Dr. Dre utilizza campioni soul e funk degli anni ’70. Il sintetizzatore è lo strumento principale, forse la novità più importante. Il groove è lento e fa da sfondo a voci femminili. In The Chronic si notano chiaramente le ispirazioni di Dre al P-Funk (Parliament-Funkadelic, album icona del Funky). I testi sono una esponente volgarizzata alla seconda del gangsta rap degli N.W.A. Il tema rimane la descrizione della dura vita nei sobborghi di South La ma, se fino a quel momento le tracce della gangsta-rap erano note perché caratterizzate da suoni e rime più dirette e aggressive, Dr. Dre rende tutto molto più “LA lifestyle” con suoni più melodici e un flow più ballabile: nel video di Nuthin but a G Thang infatti si guida una Cadillac e si fa barbecue party nella hood con i ragazzi del quartiere. Insomma, la vostra mente dovrebbe associare questo genere al celebre video game “Grand Theft Auto San Andreas”.

Nuthin but a G Thang

Nuthing but a G Thang è senza dubbio il brano simbolo dell’album, il famosissimo pezzo che molti di voi ascoltavate su “radio los santos” quando rubavate le macchine a GTA San Andreas. Snoop Dogg, rapper di Long Beach, allora è pressoché sconosciuto nel mondo Hip Hop del momento. La traccia dove i due performano insieme diventa un assoluto riferimento del genere G-Funk. Il groove del sintetizzatore vi accompagna durante tutta la canzone e la voce di Snoop D-O double G sembra essere procreata appositamente per questo tipo di sound, accoppiandosi perfettamente alle note del produttore Dre. La chemistry tra Dr. Dre e Snoop Dogg è da duo prolifico di una squadra NBA, probabilmente come Magic e Kareem negli anni di Showtime Lakers. Nemmeno la qualità delle rime è da sottovalutare, ma non importa: è semplicemente una di quelle canzoni in cui le parole ti rimangono in mente anche se non le realizzi. Un Classico.

Fuck with Dre Day e Let me Ride

È doveroso menzionare un altro paio di tracce dell’album divenute classicissime. L’album per intero è un classico, sia chiaro, ma questi due pezzi sono come il secondo e terzo giocatore più forte della squadra vincitrice del campionato: Fuck with Dre day e Let me Ride. Il primo è pieno di colpi bassi per Eazy, Ice Cube, Uncle Luke e Tim Dog. Ce n’è praticamente per tutti.

Il secondo, Let me ride, è il pezzo che sentirete perfino oggi a tutto volume da una Cadillac 64 che sta passando nelle altezze di Venice Beach.

Le chicche di Birk:
  • Chronic è il nome di una varietà di Cannabis ritenuta di fascia premium mentre la cover dell’album è un omaggio alle cartine Rolls Zig Zag
  • Il ritornello di Let me Ride è preso dalla canzone Funk Mothership Connection (Star Child) dell’omonimo album dei Parliament (1975).
  • Nel video di Nuthin but a G Thang, la giocatrice di beach volley alla quale viene di sorpresa slegato il bikini mentre sta giocando è Mercedes Ashley (allora ventiduenne). Molti ragazzi l’hanno già vista nella loro vita, anche se diranno che non è vero.

 

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