La vita è una corsa, una lunghissima lista di cose da fare. Può capitare vi sfugga qualcosa di tanto in tanto. Nessuna colpa, RRM è qui per questo.
Ecco le migliori uscite di gennaio 2021
5 – Gus from Alt-J, Take Some Time
Non partiamo benissimo, ma lasciateci spiegare. La prima menzione tra le migliori uscite di gennaio 2021 non è un brano originale, eh vabbè. E tale cover non è nemmeno realizzata dall’intera band in questione ma solo da un suo membro, va bene, siete bravi lo abbiamo capito.
Innanzitutto, esticazzi; seconda cosa, non avevamo news dagli Alt-J dal lontanissimo 2018, dai tempi di quel REDUXER loro ultima fatica di studio. Quindi, di nuovo, esticazzi.
Gus Unger-Hamilton col remix di Take Some Time dei Wilderado stravolge le calde sonorità soft-rock dell’originale per donargli una profondità tutta diversa: dall’accogliente riff di chitarra alle scariche stereo del sintetizzatore, from left to right. Una cover non da club, ma certamente più pop e sfumata. Da ascoltare entrambe.
4 – Sleaford Mods feat. Amy Taylor, Nudge It
C’è chi torna, e chi invece non se n’è mai andato. Il duo nudo&crudo from Nottingham continua a pubblicare musica cavalcando quella scia che da ormai tre anni li vede rilasciare un album ogni moto di rivoluzione.
A proposito di rivoluzione. Agli Sleaford Mods non cala la rabbia contro le disparità sociali nel Regno Unito post Brexit, lo star system e le difficoltà della working class inglese. Rabbia qua raccolta nella loro ultima pubblicazione (Spare Ribs) della quale vi segnaliamo Nudge It.
Il singolo, che si intreccia come al solito sulle basi post-punk minimaliste di Andrew Fearn, smaschera e striglia quella gamma di band e artisti che, secondo Williamson, sono rei di parlare di ciò che non sono e non sanno, colpevoli mimi di tematiche a loro lontane.
Gradevole intervento di Amy Taylor, forse però troppo breve per farsi davvero notare.
3 – Foo Fighters, Waiting on a War
Ecco che tornano i pezzi da 90.
Dave Grohl e compagni invadono le nostre frequenze radio col singolo Waiting on a War, ultima traccia antipasto per ciò che sarà la portata principale, quel Medicine at Midnight in uscita presumibilmente tra un paio di settimane.
Dopo Shame Shame, i Foo Fighters si affidano al classico modus operandi ballata da chitarra acustica in crescendo+casino finale, che ancora una volta non delude né i più affezionati né gli ascoltatori occasionali. Molto bene.
2 – Kings of Leon, The Bandit
Un molto bene anche per i Kings of Leon, che si fanno perdonare per il lungo silenzio con la pubblicazione ad inizio mese della coppia di singoli The Bandit, 100,000 People che anticipa il venturissimo album When You See Yourself.
I KoL non tradiscono le sonorità che li hanno da sempre contraddistinti, quel riff di chitarra incalzante e distinto tipico southern rock che ci ricorda da che parte dal mondo la famiglia Followill arrivi.
Il blend con l’alternative rock degli ultimi anni è però ben funzionante e la canzone fila liscia per tutto l’ascolto, anche grazie ad un ritornello ideale per la radio.
1 – Shame, Born in Luton
All’appello tutto post-punk che ci ha investito negli ultimi mesi, dopo i vari Idles, Protomartyr e Fontaines DC ora rispondono presenti anche gli inglesissimi Shame col loro sophomore album Drunk Tank Pink, fuori da appena due settimane.
La band supera agevolmente lo spauracchio della pubblicazione seconda e si prende di diritto un posto al tavolo delle band più forti del momento con un lavoro che non è di certo da meno rispetto alle uscite recenti delle altre più blasonate formazioni già citate.
Avremmo potuto sceglierne uno a random di brano da inserire in questa lista delle migliori uscite di gennaio 2021. Tanto è valida la raccolta. Ma nello specifico siamo caduti su Born in Luton, agile traccia ad istinti funk nelle strofe iniziali e straziante grido in crisi identitaria all’altezza dell’intermezzo.

Nasce nel 1993 con tutte e due le mani, soddisfacendo l’unico requisito per poter scrivere per RRM. Non il blogger di cui avete bisogno ma quello che meritate.