Oggi torno a parlare di film e colonne sonore. In un periodo di isolamento e solitudine forzata come questo, dedicare un po’ di tempo a noi stessi, può aiutarci a riflettere su ciò che sta accadendo nel mondo e soprattutto su certi valori che si stanno, purtroppo, perdendo. In casi come questi, guardare un buon film o ascoltare musica può esserci di aiuto e di compagnia. Un film che vi consiglio di guardare è Warrior, poco noto e sottovalutato, ma davvero degno di nota.
Cosa che mi ha portato alla visione di Warrior? La colonna sonora dei The National, che ancora una volta aggiungono qualcosa di speciale ad un film già molto intenso e significativo.
Il film e la sua storia: lotta, generosità, speranza
Diretto da Gavin ‘O Connor e uscito nelle sale nel 2011, Warrior racchiude, in due ore e mezzo di film, una storia di famiglie, solidarietà e, in ultima istanza, combattimenti. Sebbene la storia sia incentrata sulla figura di due fratelli lottatori, di cui uno interpretato magistralmente da Tom Hardy, i combattimenti appaiono nella pellicola solo come un mezzo e non come un fine, lasciando spazio a ben altri valori.
Tom Hardy interpreta Tommy Conlon, ex lottatore arruolatosi poi nei Marines. A causa di rapporti conflittuali, smette di vedere il padre Paddy per ben quattordici anni finché, all’improvviso, non gli torna incontro chiedendogli di fargli da allenatore per l’importante torneo “Sparta”. Il premio in palio è una borsa di ben cinque milioni di dollari, che Tommy intende devolvere alla famiglia di un suo ex commilitone morto in azione in Iraq. Paddy è ignaro di tutto, ma accetta di allenarlo nella speranza di riconquistare la sua fiducia.
E qui entrano in gioco due valori protagonisti del film e del suo significato: la solidarietà dimostrata da Tommy nei confronti della famiglia del suo commilitone, e la speranza di un padre che vede questa opportunità come un modo per riconquistare la fiducia del figlio. Tutto ciò viene realizzato tramite il combattimento che, appunto, non si rivela essere altro che un tramite.
L’inizio di una lotta fisica e interiore: Start a war
Tramite newsletter ufficiale, nel 2011 i The National annunciano ai fan la loro partecipazione alla colonna sonora di Warrior. Più tardi, si scopre con piacere che i brani non saranno inediti, ma ben noti al pubblico dei The National.
Ad aprire il film è Start a war, tratto dal quarto album discografico dei The National, Boxer, che da sempre fa parte della mia top 5 di album preferiti della band.
Il brano accompagna la scena iniziale del film, in cui Paddy, tornando a casa in auto, trova Tommy sull’uscio, volendo quasi preannunciare la “war” che la famiglia Conlon si troverà ad affrontare: “Ora và via, e fai scoppiare una guerra”.
Sarà una guerra fisica, fatta di combattimenti ed allenamenti duri, ma soprattutto un’intensa lotta interiore per entrambi i protagonisti: Tommy combatterà con tutte le sue forze pur di aiutare la famiglia del commilitone scomparso, mentre Paddy cercherà in tutti i modi di riconquistare finalmente la fiducia di suo figlio.
Due fratelli l’uno contro l’altro: famiglia, solidarietà, sopravvivenza
Tommy e Paddy non saranno gli unici a “start a war”. A questa prenderà parte anche Brendan Conlon, fratello maggiore di Tommy, un insegnante di fisica ed ex lottatore, come Tommy e Paddy. In gravi difficoltà economiche a causa delle cure mediche necessarie a una delle sue bambine, Brendan partecipa a tornei clandestini, come faceva da giovane, pur di portare un po’ di denaro in più alla sua famiglia.
Il vaso trabocca quando il preside della scuola, vista la “seconda vita” di Brendan, decide di sospenderlo per sei mesi. E’ il momento anche per Brendan di iniziare la sua guerra: parteciperà anch’egli a Sparta, e chiederà al suo vecchio amico Frank Campana di fargli da allenatore.
Sarà in guerra, ironia della sorte, anche con il fratello Tommy, del cui ritorno viene a conoscenza grazie al padre Paddy. I due non sembrano affatto voler riallacciare i rapporti, nonostante gli iniziali sforzi dello stesso Brendan, che anni prima si trovò a “scegliere” tra la madre malata, il padre alcolista e bisognoso di aiuto e la sua attuale moglie. Negli anni Brendan ha perso una famiglia, ricostruendone un’altra seppur con difficoltà.
Durante il torneo Sparta, Brendan andrà avanti con successo grazie al sostegno della moglie, del preside e dei suoi studenti, e ovviamente grazie alla caparbietà con cui si impegna a raggiungere il suo grande obiettivo.
Nella faticosa avventura di Brendan entrano in gioco molteplici valori: la solidarietà che sua moglie e i suoi studenti gli dimostrano, nonostante iniziali incertezze; ovviamente la famiglia, vero motore di ogni sacrificio di Brendan; infine, lo spirito di sopravvivenza che porterà Brendan, per ora, a non riavvicinarsi a Tommy per dare priorità al benessere della sua famiglia.
Finché i due fratelli non si ritrovano sul ring.
L’epilogo e la riappacificazione: About Today
La prestanza e la determinazione di Brendan lo portano a vincere ogni incontro di Sparta, nonostante non sia un professionista. Tommy non è da meno, e si mostra inarrestabile mandando a tappeto ogni suo avversario.
Morale della favola: la finale di Sparta si disputerà tra i due fratelli, nuovamente l’uno contro l’altro.
Ha inizio così l’epilogo di Warrior, il momento più intenso del film, accompagnato in totale armonia da About Today dei The National, tratta dall’EP Cherry Tree del 2004. Una di quelle scene che conosco a memoria e che ogni volta, inesorabilmente, mi fanno piangere a dirotto. Sfido chiunque a guardarla senza neppure una lacrima, a meno che non siate dei veri cuori di pietra.
Tutta la scena è accompagnata da una versione alternativa di About today, che viene solitamente interpretata dal vivo dalla band.
Si tratta di una finale, deve esserci per forza un vincitore.
Tommy sembra prevalere facilmente nei primi due round, ma al terzo Brendan gli lussa la spalla sinistra, visto il rifiuto di Tommy di cedere. Sono nemici sul ring, ma pur sempre fratelli. Brendan inizia a preoccuparsi per il fratello, rifiuta una lotta impari e contro ogni aspettativa cerca di evitare Tommy, il quale non intende ascoltarlo e vuole proseguire.
Le lacrime di Tommy, il volto affranto di Brendan, tutto in queste scene sembra essere narrato da About today, con pathos e armonia, fino all’epilogo.
Davanti alla resistenza di Tommy, Brendan non ha scelta: deve porre fine al match. E così stende Tommy. Ma nel frattempo, gli dice più volte che gli dispiace e, soprattutto, che gli vuole bene. E mentre il pubblico è in delirio per la vittoria di Brendan, i due si abbracciano e finalmente si riappacificano, sotto lo sguardo compiaciuto del padre.
Warrior si conclude senza reali vincitori né vinti.
Hanno vinto tutti.
Brendan ha lottato con tutte le sue forze per la sua famiglia, e grazie alla lotta e alla determinazione, ha ritrovato un fratello. E le ultime battute del film, recitate da Brendan, rappresentano il riassunto perfetto di questa grande vittoria: “It’s okay, it’s okay… I love you, I love you Tommy!”
Tommy a sua volta è sceso sconfitto dal ring, ma ha vinto una grande battaglia della sua vita, soprattutto dopo aver lottato per dei grandi ideali. Paddy ha ritrovato fiducia e speranza, e ha realizzato il desiderio di veder riappacificati i suoi figli.
Warrior non è sicuramente un film di soli combattimenti come tanti altri, ma un film che porta a riflettere, che ispira coraggio e fa ricordare quali siano i veri valori nella vita. L’accompagnamento musicale firmato The National lo rende ancora più significativo, confermando appieno il ruolo determinante di una colonna sonora. Riguardiamolo, pensiamoci durante questa quarantena. E soprattutto, restiamo a casa, cercando di trarne qualcosa di positivo.
Casertana d’origine, expat per scelta. Biologa, cantante per diletto, animale notturno concerto-dipendente e frequentatrice compulsiva di aeroporti.